Lifting Cervico-Facciale: La chirurgia che ringiovanisce il volto
Il lifting cervico-facciale, noto anche come ritidectomia, è una procedura chirurgica volta a migliorare l’aspetto del volto e del collo attraverso il riposizionamento dei tessuti molli e l’asportazione della cute in eccesso. È uno degli interventi più efficaci per contrastare i segni del tempo, come la ptosi cutanea, le rughe marcate e la perdita di definizione della linea mandibolare. Questa tecnica non si limita a “tirare la pelle”, ma agisce in profondità sui muscoli e sulle strutture fasciali, garantendo risultati più naturali e duraturi.
Negli ultimi anni, l’approccio al lifting è cambiato notevolmente: oggi si prediligono risultati meno “plasticosi” e più rispettosi dell’espressività del viso. Gli obiettivi sono sempre più personalizzati, con attenzione alla proporzione e all’armonia, piuttosto che alla semplice eliminazione dei segni d’età.
A chi è rivolto il lifting cervico-facciale
Questa procedura si rivolge principalmente a uomini e donne tra i 40 e i 65 anni che presentano evidenti segni di invecchiamento, come pelle cadente, rughe profonde, guance svuotate e perdita di definizione nella zona mandibolare e cervicale. Tuttavia, non esistono limiti anagrafici rigidi: l’idoneità viene valutata sulla base dello stato generale di salute, dell’elasticità cutanea e delle aspettative del paziente.
È particolarmente indicato per chi ha già sperimentato trattamenti non invasivi (come filler o tossina botulinica) ma desidera risultati più consistenti e duraturi. In alcuni casi, può essere richiesto anche da pazienti più giovani con un importante rilassamento cutaneo precoce, spesso di origine genetica.
Tecniche chirurgiche e approccio personalizzato
L’intervento può interessare uno o più distretti: il terzo inferiore del volto, il collo, le guance, la regione temporale e la zona sottomentoniera. Le tecniche chirurgiche variano in base all’estensione del cedimento cutaneo, all’anatomia individuale e agli obiettivi concordati. La tecnica classica prevede incisioni nel cuoio capelluto, nella zona preauricolare e retroauricolare, consentendo un ampio accesso ai piani sottocutanei.
Una volta eseguito lo scollamento, il chirurgo procede al riposizionamento dei tessuti profondi (SMAS) e alla trazione della cute in eccesso, che viene rimossa con grande precisione per evitare un effetto innaturale. In molti casi si abbinano altri trattamenti come lipofilling (innesto di grasso autologo), blefaroplastica o lifting del sopracciglio, al fine di ottenere un risultato globale e armonico.
I risultati attesi: Naturali e progressivi
Nei giorni immediatamente successivi all’intervento sono frequenti gonfiore, ecchimosi e sensazione di tensione. Il decorso post-operatorio richiede riposo, uso di fasce compressive e astensione da attività fisica per almeno 2-3 settimane. Dopo circa 10-15 giorni, molti pazienti possono riprendere le attività sociali, mentre i risultati iniziano a emergere gradualmente.
Il miglioramento estetico è visibile già dopo un mese, ma occorrono almeno 3-6 mesi per apprezzare appieno l’armonia del nuovo volto. La pelle appare più liscia e tesa, i contorni del volto meglio definiti, e l’espressione complessiva più fresca e riposata. A differenza dei trattamenti temporanei, il lifting cervico-facciale offre un effetto duraturo, che può mantenersi per oltre 10 anni, a seconda dello stile di vita e delle caratteristiche biologiche del paziente.
Un caso reale: La trasformazione di Marta, 58 anni
Marta, 58 anni, vive a Milano e lavora come manager in un’agenzia di comunicazione. Nonostante conducesse una vita attiva e appagante, sentiva che il suo volto non la rappresentava più. “Ogni volta che mi guardavo allo specchio vedevo una persona stanca, invecchiata. Ma io mi sentivo diversa dentro,” racconta. Dopo aver consultato uno specialista, ha deciso di sottoporsi a un lifting cervico-facciale con un approccio combinato che includeva anche il lipofilling per le guance svuotate.
L’intervento è durato circa quattro ore ed è stato eseguito in anestesia generale. Il recupero è stato più semplice di quanto temesse: dopo 10 giorni è tornata in ufficio, con un aspetto visibilmente più fresco, ma senza che nessuno sospettasse un intervento chirurgico. “Non volevo stravolgere il mio viso, ma solo tornare a vedermi come mi sentivo: viva, energica, piena di progetti. E ci sono riuscita,” afferma sorridendo.
Vantaggi e rischi dell’intervento
I benefici del lifting cervico-facciale sono molteplici: miglioramento della qualità della pelle, ridefinizione dei contorni del viso e del collo, riduzione delle rughe profonde e miglioramento dell’autostima. Tuttavia, come ogni procedura chirurgica, comporta dei rischi. Le complicanze più comuni includono ematomi, infezioni, necrosi cutanee localizzate, alterazioni della sensibilità e, più raramente, danni ai nervi facciali.
Per ridurre al minimo tali rischi è fondamentale affidarsi a chirurghi qualificati, operare in strutture certificate e seguire scrupolosamente le indicazioni post-operatorie. La scelta del medico e la chiarezza nella comunicazione delle proprie aspettative giocano un ruolo cruciale nella buona riuscita dell’intervento.
Aspettative reali
Il lifting cervico-facciale non è una panacea né un elisir di eterna giovinezza, ma un’opportunità per valorizzare la propria immagine, con naturalezza e discrezione. È importante che i pazienti si avvicinino a questo tipo di intervento con consapevolezza e senza l’illusione di trasformarsi in qualcun altro. Ogni volto ha la sua storia, la sua struttura e la sua espressività: il compito del chirurgo estetico è quello di rispettarla, guidando il paziente verso una versione più armoniosa e luminosa di sé stesso.
Un risultato soddisfacente non dipende solo dalla tecnica, ma anche dall’empatia e dalla sintonia tra medico e paziente. In un’epoca in cui l’apparenza è spesso sopravvalutata, il vero successo di un lifting sta nel restituire serenità allo sguardo e autenticità al sorriso.